Risorsa rivolta ad adolescenti e famiglie che si trovano in temporanea difficoltà e laddove se ne riconosca il bisogno accompagnamento ai minori nella crescita e metodo scolastico.

Con supervisione equipe multidisciplinare: educatore professionale, tutor dell'apprendimento, psicomotricista funzionale, logopedista, pedagogista, psicologa, counselor eco-biografico, life coach.

Il sostegno educativo domiciliare trova diffusione nel panorama dei servizi che si occupano di minori. E’ una risorsa importante per le famiglie in temporanea difficoltà laddove se ne riconosca il bisogno e ci sia una corresponsabilità e un’adesione al percorso proposto dagli educatori

L’educatore si pone quindi come risorsa per la famiglia nella sua globalità. La relazione con i ragazzi è orientata alla costruzione di un legame positivo, di un accompagnamento alla crescita.

Il supporto si rivolge anche all’ accompagnare i minori nella crescita scolastica con un metodo di studio atto a sviluppare delle competenze, all’autonomia e all’organizzazione dello spazio casa in relazione alle proprie caratteristiche personali.

Counselling Eco Biografico   https://www.arkeformazione.it 

Condotto da un professionista  dotato di solide competenze in counseling con orientamento eco-biografico, formato dentro Arkè Formazione, che ha acquisito il quadro di riferimento teorico e pratico per un uso consapevole di tecniche e modelli al fine di accompagnare al meglio la relazione umana; capace di costruire e stare nelle relazioni con sguardo partecipe e attento; capace di utilizzare gli strumenti che le pratiche e le metodologie biografiche offrono; competente nel comprendere e abitare i diversi contesti in cui si trova ad operare; capace di mettere in condivisione le proprie conoscenze e abilità in un processo di reciprocità.

La pro­fes­sione di Coun­selor rientra nella legge n. 4 del 14 gen­naio 2013 in base al di­se­gno di legge n. 3270 ap­pro­vato dalla Ca­mera il 19.12.2012.

Il Coun­seling così come proposto da Arkè Formazione  non pre­vede l’insegnamento di stru­menti e tec­ni­che co­no­sci­tive e di in­ter­vento ri­ser­vati alla pro­fes­sione di psi­co­logo e ri­spetta le di­ret­tive del Co­dice Deon­to­lo­gico de­gli Psi­co­logi Italiani.

Sostengono e accompagnano la persona nello sviluppo autonomo delle proprie acquisizioni anche in presenza di difficoltà di relazione, prassico-motorie, apprendimento, ritardo del linguaggio, attenzione, autoregolazione emotiva.

Si tengono in atelier e in seguito ad un'attenta osservazione e analisi psicomotoria viene tracciato un percorso individualizzato che mira a rendere più efficace il gesto e a nutrire l’autostima, elementi essenziali per confrontarsi con le richieste dell’ambiente, sia esso famiglia, scuola, lavoro. Per bambini e ragazzi.

Psicomotricità di gruppo, destinatari: bambini, coppie, genitori-bambino, adulti

Il rapporto con il gruppo dei coetanei favorisce la cooperazione, il rispetto delle regole, la condivisione degli spazi e del materiale. In un ambiente dove non si compete e non si giudica, il bambino sperimenta in modo sereno le proprie abilità, i propri limiti e le proprie paure, costruendo così un’immagine positiva di sé indispensabile per “diventare grande” e praticare successivamente qualsiasi attività senza difficoltà.  Aiutare i bambini a investire positivamente nella relazione gruppale non è solo uno degli strumenti terapeutici utilizzati nella pratica psicomotoria, ma ha anche un forte valore preventivo del vivere in società. 

I percorsi si tengono in atelier e in acqua.

Risorsa rivolta ad adolescenti e famiglie che si trovano in temporanea difficoltà e laddove se ne riconosca il bisogno accompagnamento ai minori nella crescita e metodo scolastico.

Con supervisione equipe multidisciplinare: educatore professionale, tutor dell'apprendimento, psicomotricista funzionale, logopedista, pedagogista, psicologa, counselor eco-biografico, life coach.

Il sostegno educativo domiciliare trova diffusione nel panorama dei servizi che si occupano di minori. E’ una risorsa importante per le famiglie in temporanea difficoltà laddove se ne riconosca il bisogno e ci sia una corresponsabilità e un’adesione al percorso proposto dagli educatori

L’educatore si pone quindi come risorsa per la famiglia nella sua globalità. La relazione con i ragazzi è orientata alla costruzione di un legame positivo, di un accompagnamento alla crescita.

Il supporto si rivolge anche all’ accompagnare i minori nella crescita scolastica con un metodo di studio atto a sviluppare delle competenze, all’autonomia e all’organizzazione dello spazio casa in relazione alle proprie caratteristiche personali.

Counselling Eco Biografico   https://www.arkeformazione.it 

Condotto da un professionista  dotato di solide competenze in counseling con orientamento eco-biografico, formato dentro Arkè Formazione, che ha acquisito il quadro di riferimento teorico e pratico per un uso consapevole di tecniche e modelli al fine di accompagnare al meglio la relazione umana; capace di costruire e stare nelle relazioni con sguardo partecipe e attento; capace di utilizzare gli strumenti che le pratiche e le metodologie biografiche offrono; competente nel comprendere e abitare i diversi contesti in cui si trova ad operare; capace di mettere in condivisione le proprie conoscenze e abilità in un processo di reciprocità.

La pro­fes­sione di Coun­selor rientra nella legge n. 4 del 14 gen­naio 2013 in base al di­se­gno di legge n. 3270 ap­pro­vato dalla Ca­mera il 19.12.2012.

Il Coun­seling così come proposto da Arkè Formazione  non pre­vede l’insegnamento di stru­menti e tec­ni­che co­no­sci­tive e di in­ter­vento ri­ser­vati alla pro­fes­sione di psi­co­logo e ri­spetta le di­ret­tive del Co­dice Deon­to­lo­gico de­gli Psi­co­logi Italiani.

Sostengono e accompagnano la persona nello sviluppo autonomo delle proprie acquisizioni anche in presenza di difficoltà di relazione, prassico-motorie, apprendimento, ritardo del linguaggio, attenzione, autoregolazione emotiva.

Si tengono in atelier e in seguito ad un'attenta osservazione e analisi psicomotoria viene tracciato un percorso individualizzato che mira a rendere più efficace il gesto e a nutrire l’autostima, elementi essenziali per confrontarsi con le richieste dell’ambiente, sia esso famiglia, scuola, lavoro. Per bambini e ragazzi.

Psicomotricità di gruppo, destinatari: bambini, coppie, genitori-bambino, adulti

Il rapporto con il gruppo dei coetanei favorisce la cooperazione, il rispetto delle regole, la condivisione degli spazi e del materiale. In un ambiente dove non si compete e non si giudica, il bambino sperimenta in modo sereno le proprie abilità, i propri limiti e le proprie paure, costruendo così un’immagine positiva di sé indispensabile per “diventare grande” e praticare successivamente qualsiasi attività senza difficoltà.  Aiutare i bambini a investire positivamente nella relazione gruppale non è solo uno degli strumenti terapeutici utilizzati nella pratica psicomotoria, ma ha anche un forte valore preventivo del vivere in società. 

I percorsi si tengono in atelier e in acqua.

Progetti personalizzati per soggetti con disabilità.

In seguito ad un colloquio informativo si valuta il percorso sul tipo di difficoltà e le possibili potenzialità del soggetto. Incontri individuali o in piccolo gruppo.

Gli obiettivi psicomotori sono:

  • Vivere il piacere dell’azione o della non azione mediante il proprio corpo
  • Sperimentazione ed esplorare attraverso materiali e l’acqua
  • Favorire inizialmente l’individuale attività motoria e successivamente l’attività più strutturata
  • Favorire la relazione attraverso l’acqua e il corpo
  • Rispetto e interiorizzazione di regole, tempi e spazi
  • Stimolare le capacità comunicative
  • Conoscenza dell’ambiente acqua, come un ambiente da scoprire che stimola piacere e relazione
  • Introduzione dei principali elementi dell’ambientamento acquatico e dei primi elementi tecnici del nuoto
  • Favorire autonomie di base

Counselling Eco Biografico   https://www.arkeformazione.it 

Condotto da un professionista  dotato di solide competenze in counseling con orientamento eco-biografico, formato dentro Arkè Formazione, che ha acquisito il quadro di riferimento teorico e pratico per un uso consapevole di tecniche e modelli al fine di accompagnare al meglio la relazione umana; capace di costruire e stare nelle relazioni con sguardo partecipe e attento; capace di utilizzare gli strumenti che le pratiche e le metodologie biografiche offrono; competente nel comprendere e abitare i diversi contesti in cui si trova ad operare; capace di mettere in condivisione le proprie conoscenze e abilità in un processo di reciprocità.

La pro­fes­sione di Coun­selor rientra nella legge n. 4 del 14 gen­naio 2013 in base al di­se­gno di legge n. 3270 ap­pro­vato dalla Ca­mera il 19.12.2012.

Il Coun­seling così come proposto da Arkè Formazione  non pre­vede l’insegnamento di stru­menti e tec­ni­che co­no­sci­tive e di in­ter­vento ri­ser­vati alla pro­fes­sione di psi­co­logo e ri­spetta le di­ret­tive del Co­dice Deon­to­lo­gico de­gli Psi­co­logi Italiani.

Un percorso per armonizzare il corpo e la mente attraverso movimenti fluidi connessi al ritmo del respiro. La meditazione e lo yoga attraverso una pratica costante, riequilibrano la persona nella sua globalità andando a calmare la mente e rinvigorire il corpo fisico.

La pratica del risveglio attiva il corpo dolcemente, lo prepara ad affrontare le giornate attraverso pratiche che aiutano a migliorare la mobilità articolare, l’attivazione muscolare e l’ascolto generale di corpo e mente.

Si tratta di un percorso di arte e Yoga pensato per gli adulti e suddiviso in quattro incontri, ognuno dedicato a un elemento della natura: aria, acqua, terra e fuoco.

Arte e Yoga sono un binomio perfetto perché insieme permettono alle persone di esprimere la loro creatività e le emozioni con modalità complementari.

Lo Yoga invita a guardare dentro di sé, ad osservarsi e a conoscersi meglio, a partire dai movimenti del corpo e da momenti dedicati alla concentrazione sul respiro e al rilassamento.

YogaArte è un modo di vedere la vita, di viverla, di guardare alla bellezza come forma espressiva del corpo, del linguaggio, di sé. Perché lo Yoga come l’Arte è Ritmo, Armonia, Presenza, Respiro, Creatività.

L’arte, con il gioco del dipingere nel Closlieu, permette alle persone di proiettare all’esterno il proprio mondo interiore attraverso l’espressione creativa, con l’utilizzo di supporti e di materiali diversi per disegnare, dare vita a nuove forme ed immagini e colorare.

Tra le attività proposte non potranno mancare i meravigliosi mandala.

Il metodo Balyayoga® – preso durante la formazione come insegnante di Yoga per bambini – valorizza l’arte e la inserisce tra i propri strumenti educativi principali.

Con Vania e Serena e in compagnia della creatività naturale di ciascun partecipante, si  approfondirà il legame tra Yoga e espressione artistica all’insegna della libertà e della collaborazione.

Per partecipare agli incontri serve solo indossare abiti comodi per fare movimento e che si possano sporcare senza problemi con un po’ di colore :)

Un percorso di crescita interiore in cui andare a contattare la propria  essenza. Attraverso la pratica delle asana e il piacere del darsi potremo percepire più chiaramente il nostro silenzio interiore, ricollegandoci alla nostra anima e facendo fuoriuscire potenzialità latenti

Come possiamo contattare la nostra essenza gioiosa? il metodo per farlo consiste nel creare uno stato di silenzio interiore. E’ proprio questo ciò che fa la meditazione: crea in noi, in modo sistematico, calma, quiete e silenzio. In questo stato di pace possiamo percepire più chiaramente la nostra vera essenza.  Lo Yoga che è unione avviene attraverso la cessazione dei vortici e del sentimento.

Quando tutti i nostri vortici interiori si calmano e il silenzio aumenta sempre più nella meditazione, improvvisamente la nostra percezione diventa profonda e possiamo unirci allo Spirito, al nostro vero Sé.

Yoga sciamanico integrale. E' lo yoga della potenza, di vocazione tantrica, di natura antica, di voce poetica. Parla attraverso pratiche che riguardano il risveglio dell’energia dormiente di ogni uomo: la kundalini; è una psicologia naturale della felicità, nella quale il tema della felicità sostituisce il problema della normalità”. Selene Calloni Williams. La pratica dello Yoga sciamanico conduce ad un nuovo paradigma esistenziale e sociale, caratterizzato da un rapporto armonico, non duale, tra uomo e natura.

Praticare la poetica sciamanica significa ricollegarsi alla propria anima, al proprio mondo interiore, facendo fuoriuscire potenzialità latenti.

Progetti personalizzati per soggetti con disabilità.

In seguito ad un colloquio informativo si valuta il percorso sul tipo di difficoltà e le possibili potenzialità del soggetto. Incontri individuali o in piccolo gruppo.

Gli obiettivi psicomotori sono:

  • Vivere il piacere dell’azione o della non azione mediante il proprio corpo
  • Sperimentazione ed esplorare attraverso materiali e l’acqua
  • Favorire inizialmente l’individuale attività motoria e successivamente l’attività più strutturata
  • Favorire la relazione attraverso l’acqua e il corpo
  • Rispetto e interiorizzazione di regole, tempi e spazi
  • Stimolare le capacità comunicative
  • Conoscenza dell’ambiente acqua, come un ambiente da scoprire che stimola piacere e relazione
  • Introduzione dei principali elementi dell’ambientamento acquatico e dei primi elementi tecnici del nuoto
  • Favorire autonomie di base

Counselling Eco Biografico   https://www.arkeformazione.it 

Condotto da un professionista  dotato di solide competenze in counseling con orientamento eco-biografico, formato dentro Arkè Formazione, che ha acquisito il quadro di riferimento teorico e pratico per un uso consapevole di tecniche e modelli al fine di accompagnare al meglio la relazione umana; capace di costruire e stare nelle relazioni con sguardo partecipe e attento; capace di utilizzare gli strumenti che le pratiche e le metodologie biografiche offrono; competente nel comprendere e abitare i diversi contesti in cui si trova ad operare; capace di mettere in condivisione le proprie conoscenze e abilità in un processo di reciprocità.

La pro­fes­sione di Coun­selor rientra nella legge n. 4 del 14 gen­naio 2013 in base al di­se­gno di legge n. 3270 ap­pro­vato dalla Ca­mera il 19.12.2012.

Il Coun­seling così come proposto da Arkè Formazione  non pre­vede l’insegnamento di stru­menti e tec­ni­che co­no­sci­tive e di in­ter­vento ri­ser­vati alla pro­fes­sione di psi­co­logo e ri­spetta le di­ret­tive del Co­dice Deon­to­lo­gico de­gli Psi­co­logi Italiani.

Un percorso per armonizzare il corpo e la mente attraverso movimenti fluidi connessi al ritmo del respiro. La meditazione e lo yoga attraverso una pratica costante, riequilibrano la persona nella sua globalità andando a calmare la mente e rinvigorire il corpo fisico.

La pratica del risveglio attiva il corpo dolcemente, lo prepara ad affrontare le giornate attraverso pratiche che aiutano a migliorare la mobilità articolare, l’attivazione muscolare e l’ascolto generale di corpo e mente.

Si tratta di un percorso di arte e Yoga pensato per gli adulti e suddiviso in quattro incontri, ognuno dedicato a un elemento della natura: aria, acqua, terra e fuoco.

Arte e Yoga sono un binomio perfetto perché insieme permettono alle persone di esprimere la loro creatività e le emozioni con modalità complementari.

Lo Yoga invita a guardare dentro di sé, ad osservarsi e a conoscersi meglio, a partire dai movimenti del corpo e da momenti dedicati alla concentrazione sul respiro e al rilassamento.

YogaArte è un modo di vedere la vita, di viverla, di guardare alla bellezza come forma espressiva del corpo, del linguaggio, di sé. Perché lo Yoga come l’Arte è Ritmo, Armonia, Presenza, Respiro, Creatività.

L’arte, con il gioco del dipingere nel Closlieu, permette alle persone di proiettare all’esterno il proprio mondo interiore attraverso l’espressione creativa, con l’utilizzo di supporti e di materiali diversi per disegnare, dare vita a nuove forme ed immagini e colorare.

Tra le attività proposte non potranno mancare i meravigliosi mandala.

Il metodo Balyayoga® – preso durante la formazione come insegnante di Yoga per bambini – valorizza l’arte e la inserisce tra i propri strumenti educativi principali.

Con Vania e Serena e in compagnia della creatività naturale di ciascun partecipante, si  approfondirà il legame tra Yoga e espressione artistica all’insegna della libertà e della collaborazione.

Per partecipare agli incontri serve solo indossare abiti comodi per fare movimento e che si possano sporcare senza problemi con un po’ di colore :)

Un percorso di crescita interiore in cui andare a contattare la propria  essenza. Attraverso la pratica delle asana e il piacere del darsi potremo percepire più chiaramente il nostro silenzio interiore, ricollegandoci alla nostra anima e facendo fuoriuscire potenzialità latenti

Come possiamo contattare la nostra essenza gioiosa? il metodo per farlo consiste nel creare uno stato di silenzio interiore. E’ proprio questo ciò che fa la meditazione: crea in noi, in modo sistematico, calma, quiete e silenzio. In questo stato di pace possiamo percepire più chiaramente la nostra vera essenza.  Lo Yoga che è unione avviene attraverso la cessazione dei vortici e del sentimento.

Quando tutti i nostri vortici interiori si calmano e il silenzio aumenta sempre più nella meditazione, improvvisamente la nostra percezione diventa profonda e possiamo unirci allo Spirito, al nostro vero Sé.

Yoga sciamanico integrale. E' lo yoga della potenza, di vocazione tantrica, di natura antica, di voce poetica. Parla attraverso pratiche che riguardano il risveglio dell’energia dormiente di ogni uomo: la kundalini; è una psicologia naturale della felicità, nella quale il tema della felicità sostituisce il problema della normalità”. Selene Calloni Williams. La pratica dello Yoga sciamanico conduce ad un nuovo paradigma esistenziale e sociale, caratterizzato da un rapporto armonico, non duale, tra uomo e natura.

Praticare la poetica sciamanica significa ricollegarsi alla propria anima, al proprio mondo interiore, facendo fuoriuscire potenzialità latenti.

I percorsi in acqua hanno lo scopo di far acquisire autonomia e padronanza con l'elemento acqua attraverso la socializzazione con il gruppo, gli oggetti e l'ambiente in un clima di accoglienza e di gioco.

Il risultato atteso è raggiungere in tempi brevi una completa autonomia acquatica (anche in acqua profonda dove il bambino non tocca), affinare schemi motori specifici del nuoto (quali i galleggiamenti proni e supini, il dorso e lo stile), a migliorare tutti gli schemi motori di base e soprattutto a rinforzare le capacità coordinative, la forza, e la resistenza. Tutto con entusiasmo e divertimento. 

Si utilizzeranno dei particolari sostegni posti dietro al corpo del bambino (in modo da non creare dipendenze) che gli permettano di spostarsi con un movimento molto simile al cagnolino, quindi un movimento spontaneo senza restare a galla passivamente. Quando il bambino rallenta i suoi movimenti si trova completamente sommerso, perde l’equilibrio ed è costretto a riprendere il movimento più funzionale. Man mano che la sua coordinazione e la sua forza migliorano tale materiale viene gradualmente ridotto ed il bambino si trova a nuotare da solo quasi senza accorgersene.

Altro aspetto importante di questo metodo è la presenza del genitore in acqua fino ai 2-3 anni di età. In questo modo ogni bambino seguito da vicino da un adulto di riferimento può mantenere alta la sua attenzione, spostarsi con il minimo sostegno per tutta la durata della lezione e con la massima sicurezza, sperimentare molte attività impegnative che richiedono  sostegno individuale (tipo i galleggiamenti statici o i trasporti passivi) senza pause e perdite di tempo. Si evita inoltre che lo stress e l’ansia di separazione che la maggior parte dei bambini vive a tre anni con l’ ingresso nella scuola dell’ infanzia  venga amplificato con un’ ulteriore separazione che, in acqua , non comporta alcun beneficio, anzi blocca l’ apprendimento. Questo approccio all'acqua rispetta il  continuo bisogno di giocare e di imparare cose nuove del bambino e allo stesso, lasciano poi poco spazio di miglioramento. In ogni lezione si propongono giochi ed attività nuovi, molto divertenti e adeguati alla loro fascia d’età, che coinvolgono il bambino su tutti i piani della personalità: motorio, affettivo e cognitivo. Vi è sempre inoltre un’ alternanza di giochi impegnativi, di concentrazione, di imitazione, con giochi creativi e di libera sperimentazione.

Tutte le attività proposte vengono personalizzate in relazione ai livelli e alle caratteristiche di ogni bambino in modo che ognuno di loro possa sperimentare attività con difficoltà sempre crescenti che gli permettano di evolvere e di fare progressi in ogni lezione.

Percorso di educazione all'ascolto di sé e alla scoperta dell'ambiente acqua nelle diverse dimensioni e in tutta sicurezza.

Lo Yoga lavora molto profondamente sui vari piani dell’essere umano, da quello fisico a quello mentale. Secondo questa disciplina esiste una profonda connessione tra corpo e mente in cui il corpo è la forma materiale della mente e a sua volta la mente la forma sottile del corpo.

L'Apnea è uno sport acquatico che non è inteso come sport di forza e resistenza bensì un'attività in cui la qualità più importante è la conoscenza dei propri limiti in un viaggio dentro le proprie emozioni più profonde. Ci sono differenze profonde proprio nel modo in cui gli esercizi sportivi e le asana (posizioni yoga) agiscono. I primi accelerano il respiro, il metabolismo e c'è un maggior consumo di ossigeno. Le asana invece rallentano questi processi e agiscono profondamente anche su ghiandole e organi interni, cosa che difficilmente avviene in altre attività. Inoltre nello sport agonistico ogni atleta deve fare i conti con infortuni ed anche in questo caso lo yoga si dimostra di grande supporto. Sono diversi infatti gli studi che stanno analizzando le dinamiche secondo le quali atleti che praticano costantemente meditazione siano capaci di recuperare dagli infortuni più rapidamente rispetto altri L'Apnea è uno sport acquatico che non è inteso come sport di forza e o resistenza bensì un'attività in cui la qualità più importante è la conoscenza dei propri limiti in un viaggio dentro le proprie emozioni.

La filosofia di Yogapnea si riassume nell'attenzione posta al partecipante come protagonista attivo, capace di collaborare e cooperare. La finalità primaria è l'educazione del bambino all'ascolto di sé e all'ambiente acqua in tutta sicurezza. L'attenzione è sempre sul bambino e non sui risultati conseguiti. Il percorso palestra-acqua prevede l'introduzione di concetti importanti quali: il respiro, rilassamento e tecniche di respirazione, concentrazione, sicurezza, lavoro di coppia, solidarietà e organizzazione del gruppo.

Attraverso il gioco e posizioni adatte ai bambini secondo il metodo balyayoga si favorirà la socializzazione necessaria per formare le coppie e il gruppo necessarie anche per il percorso in acqua. Il percorso di Yogapnea fonda su un'attenta analisi psicofisica del bambino:

1. dalla sua crescita biologica e di maturazione del Snc nonché nel miglioramento progressivo delle sue percezioni psicomotorie e cognitive;

2. dall'analisi dell'esperienza, sia teorica che pratica degli esercizi;

3. alla socializzazione all'interno del gruppo, elemento essenziale di una maturazione energetica affettiva per i rapporti interpersonali;

La disponibilità dell'educatrice acquatica, psicomotricista funzionale e insegnante di Yoga è di lavorare in primo luogo sull'ambiente e sulla relazione in secondo luogo sulla stimolazione e regolazione tonica, risveglio, veglia, attenzione e intenzionalità.

Sostengono e accompagnano la persona nello sviluppo autonomo delle proprie acquisizioni anche in presenza di difficoltà di relazione, prassico-motorie, apprendimento, ritardo del linguaggio, attenzione, autoregolazione emotiva.

Si tengono in atelier e in seguito ad un'attenta osservazione e analisi psicomotoria viene tracciato un percorso individualizzato che mira a rendere più efficace il gesto e a nutrire l’autostima, elementi essenziali per confrontarsi con le richieste dell’ambiente, sia esso famiglia, scuola, lavoro. Per bambini e ragazzi.

Psicomotricità di gruppo, destinatari: bambini, coppie, genitori-bambino, adulti

Il rapporto con il gruppo dei coetanei favorisce la cooperazione, il rispetto delle regole, la condivisione degli spazi e del materiale. In un ambiente dove non si compete e non si giudica, il bambino sperimenta in modo sereno le proprie abilità, i propri limiti e le proprie paure, costruendo così un’immagine positiva di sé indispensabile per “diventare grande” e praticare successivamente qualsiasi attività senza difficoltà.  Aiutare i bambini a investire positivamente nella relazione gruppale non è solo uno degli strumenti terapeutici utilizzati nella pratica psicomotoria, ma ha anche un forte valore preventivo del vivere in società. 

I percorsi si tengono in atelier e in acqua.

Progetti personalizzati per soggetti con disabilità.

In seguito ad un colloquio informativo si valuta il percorso sul tipo di difficoltà e le possibili potenzialità del soggetto. Incontri individuali o in piccolo gruppo.

Gli obiettivi psicomotori sono:

  • Vivere il piacere dell’azione o della non azione mediante il proprio corpo
  • Sperimentazione ed esplorare attraverso materiali e l’acqua
  • Favorire inizialmente l’individuale attività motoria e successivamente l’attività più strutturata
  • Favorire la relazione attraverso l’acqua e il corpo
  • Rispetto e interiorizzazione di regole, tempi e spazi
  • Stimolare le capacità comunicative
  • Conoscenza dell’ambiente acqua, come un ambiente da scoprire che stimola piacere e relazione
  • Introduzione dei principali elementi dell’ambientamento acquatico e dei primi elementi tecnici del nuoto
  • Favorire autonomie di base

Laboratorio di gioco psico-corporeo ed espressivo per genitori e bimbi dai 3 ai 8 anni, con TUTTO il nucleo familiare. GIOCANDO ALLE EMOZIONI PER RICONOSCERLE E GESTIRLE CON SERENITÀ’

I laboratori affronteranno in modo giocoso e creativo, il tema delle emozioni, attraverso giochi motori, storie, musiche e il contatto psico-corporeo. Accompagnare grandi e piccini a prendere contatto con il corpo, casa di tutte le emozioni ed il primo mezzo con cui le esprimiamo.

L’OBIETTIVO sarà quello di sviluppare e stimolare la capacità di riconoscere i propri bisogni e quelli dei figli. Imparando ad accompagnare le emozioni dei bimbi senza reprimerli o farsene travolgere, sintonizzandosi con il proprio e il loro mondo emotivo, attivando e allenando comportamenti empatici.

Sarà un momento per conoscere e capire che, tra le paure e le emozioni dei bambini e quelle degli adulti, esiste un rapporto stretto: nelle emozioni dei figli possiamo riscoprire le nostre senza che vadano ad interferire nel processo di crescite dei figli.

Per i bimbi sarà un modo per capire che anche il mondo degli adulti è pieno di emozioni.

Un percorso di crescita psico-fisica ed emotiva che attraverso un approccio ludico, permette ai bambini di sperimentare le proprie capacità e incrementare una migliore conoscenza di sé

Balyayoga vuol essere un nuovo modo di fare yoga attraverso un percorso e un metodo di insegnamento specifico, che si propone di accompagnare i bambini nella loro crescita funzionale.

Pone attenzione all'ascolto e al tempo del movimento nella percezione delle sensazioni che lo accompagnano. E' un percorso ludico che porta il bambino all'esplorazione del proprio sé. Risveglia potenzialità fisiche, psichiche e interiori di ciascuno; 

Attraverso la dimensione della gioia e del divertimento facilita l'assimilazione di nuovi concetti; Stimola lo sviluppo della creatività e della libertà di espressione; guida il bambino ad entrare in contatto in modo amorevole con tutte le creature dell'universo; Potenzia il legame indissolubile tra mente e corpo, tra ragione ed emozione; 

Educare non semplicemente istruisce: non punta al risultato bensì al processo conoscitivo e interiore che porta a tale risultato. Stimola la curiosità, l'intuito e l'intelligenza razionale ed emotiva. Accompagna il bambino utilizzando la sua naturale propensione al gioco come leva per favorire l'apprendimento Il bambino e al centro di questo mondo con la propria identità, il proprio modo d'essere e di fare; Acquisisce padronanza e consapevolezza del proprio corpo, delle proprie emozioni e del proprio sé: Sviluppa al pieno le sue potenzialità; Aumenta la sua autostima grazie alla padronanza delle proprie specifiche competenze; 

Si diverte e impara divertendosi; L'educatore accompagna il bambino al percorso di crescita, restando tuttavia un passo indietro permettendo a lui di essere il vero protagonista. 

Si pone come esempio di forza di carattere, altruismo.

I percorsi in acqua hanno lo scopo di far acquisire autonomia e padronanza con l'elemento acqua attraverso la socializzazione con il gruppo, gli oggetti e l'ambiente in un clima di accoglienza e di gioco.

Il risultato atteso è raggiungere in tempi brevi una completa autonomia acquatica (anche in acqua profonda dove il bambino non tocca), affinare schemi motori specifici del nuoto (quali i galleggiamenti proni e supini, il dorso e lo stile), a migliorare tutti gli schemi motori di base e soprattutto a rinforzare le capacità coordinative, la forza, e la resistenza. Tutto con entusiasmo e divertimento. 

Si utilizzeranno dei particolari sostegni posti dietro al corpo del bambino (in modo da non creare dipendenze) che gli permettano di spostarsi con un movimento molto simile al cagnolino, quindi un movimento spontaneo senza restare a galla passivamente. Quando il bambino rallenta i suoi movimenti si trova completamente sommerso, perde l’equilibrio ed è costretto a riprendere il movimento più funzionale. Man mano che la sua coordinazione e la sua forza migliorano tale materiale viene gradualmente ridotto ed il bambino si trova a nuotare da solo quasi senza accorgersene.

Altro aspetto importante di questo metodo è la presenza del genitore in acqua fino ai 2-3 anni di età. In questo modo ogni bambino seguito da vicino da un adulto di riferimento può mantenere alta la sua attenzione, spostarsi con il minimo sostegno per tutta la durata della lezione e con la massima sicurezza, sperimentare molte attività impegnative che richiedono  sostegno individuale (tipo i galleggiamenti statici o i trasporti passivi) senza pause e perdite di tempo. Si evita inoltre che lo stress e l’ansia di separazione che la maggior parte dei bambini vive a tre anni con l’ ingresso nella scuola dell’ infanzia  venga amplificato con un’ ulteriore separazione che, in acqua , non comporta alcun beneficio, anzi blocca l’ apprendimento. Questo approccio all'acqua rispetta il  continuo bisogno di giocare e di imparare cose nuove del bambino e allo stesso, lasciano poi poco spazio di miglioramento. In ogni lezione si propongono giochi ed attività nuovi, molto divertenti e adeguati alla loro fascia d’età, che coinvolgono il bambino su tutti i piani della personalità: motorio, affettivo e cognitivo. Vi è sempre inoltre un’ alternanza di giochi impegnativi, di concentrazione, di imitazione, con giochi creativi e di libera sperimentazione.

Tutte le attività proposte vengono personalizzate in relazione ai livelli e alle caratteristiche di ogni bambino in modo che ognuno di loro possa sperimentare attività con difficoltà sempre crescenti che gli permettano di evolvere e di fare progressi in ogni lezione.

Percorso di educazione all'ascolto di sé e alla scoperta dell'ambiente acqua nelle diverse dimensioni e in tutta sicurezza.

Lo Yoga lavora molto profondamente sui vari piani dell’essere umano, da quello fisico a quello mentale. Secondo questa disciplina esiste una profonda connessione tra corpo e mente in cui il corpo è la forma materiale della mente e a sua volta la mente la forma sottile del corpo.

L'Apnea è uno sport acquatico che non è inteso come sport di forza e resistenza bensì un'attività in cui la qualità più importante è la conoscenza dei propri limiti in un viaggio dentro le proprie emozioni più profonde. Ci sono differenze profonde proprio nel modo in cui gli esercizi sportivi e le asana (posizioni yoga) agiscono. I primi accelerano il respiro, il metabolismo e c'è un maggior consumo di ossigeno. Le asana invece rallentano questi processi e agiscono profondamente anche su ghiandole e organi interni, cosa che difficilmente avviene in altre attività. Inoltre nello sport agonistico ogni atleta deve fare i conti con infortuni ed anche in questo caso lo yoga si dimostra di grande supporto. Sono diversi infatti gli studi che stanno analizzando le dinamiche secondo le quali atleti che praticano costantemente meditazione siano capaci di recuperare dagli infortuni più rapidamente rispetto altri L'Apnea è uno sport acquatico che non è inteso come sport di forza e o resistenza bensì un'attività in cui la qualità più importante è la conoscenza dei propri limiti in un viaggio dentro le proprie emozioni.

La filosofia di Yogapnea si riassume nell'attenzione posta al partecipante come protagonista attivo, capace di collaborare e cooperare. La finalità primaria è l'educazione del bambino all'ascolto di sé e all'ambiente acqua in tutta sicurezza. L'attenzione è sempre sul bambino e non sui risultati conseguiti. Il percorso palestra-acqua prevede l'introduzione di concetti importanti quali: il respiro, rilassamento e tecniche di respirazione, concentrazione, sicurezza, lavoro di coppia, solidarietà e organizzazione del gruppo.

Attraverso il gioco e posizioni adatte ai bambini secondo il metodo balyayoga si favorirà la socializzazione necessaria per formare le coppie e il gruppo necessarie anche per il percorso in acqua. Il percorso di Yogapnea fonda su un'attenta analisi psicofisica del bambino:

1. dalla sua crescita biologica e di maturazione del Snc nonché nel miglioramento progressivo delle sue percezioni psicomotorie e cognitive;

2. dall'analisi dell'esperienza, sia teorica che pratica degli esercizi;

3. alla socializzazione all'interno del gruppo, elemento essenziale di una maturazione energetica affettiva per i rapporti interpersonali;

La disponibilità dell'educatrice acquatica, psicomotricista funzionale e insegnante di Yoga è di lavorare in primo luogo sull'ambiente e sulla relazione in secondo luogo sulla stimolazione e regolazione tonica, risveglio, veglia, attenzione e intenzionalità.

Sostengono e accompagnano la persona nello sviluppo autonomo delle proprie acquisizioni anche in presenza di difficoltà di relazione, prassico-motorie, apprendimento, ritardo del linguaggio, attenzione, autoregolazione emotiva.

Si tengono in atelier e in seguito ad un'attenta osservazione e analisi psicomotoria viene tracciato un percorso individualizzato che mira a rendere più efficace il gesto e a nutrire l’autostima, elementi essenziali per confrontarsi con le richieste dell’ambiente, sia esso famiglia, scuola, lavoro. Per bambini e ragazzi.

Psicomotricità di gruppo, destinatari: bambini, coppie, genitori-bambino, adulti

Il rapporto con il gruppo dei coetanei favorisce la cooperazione, il rispetto delle regole, la condivisione degli spazi e del materiale. In un ambiente dove non si compete e non si giudica, il bambino sperimenta in modo sereno le proprie abilità, i propri limiti e le proprie paure, costruendo così un’immagine positiva di sé indispensabile per “diventare grande” e praticare successivamente qualsiasi attività senza difficoltà.  Aiutare i bambini a investire positivamente nella relazione gruppale non è solo uno degli strumenti terapeutici utilizzati nella pratica psicomotoria, ma ha anche un forte valore preventivo del vivere in società. 

I percorsi si tengono in atelier e in acqua.

Progetti personalizzati per soggetti con disabilità.

In seguito ad un colloquio informativo si valuta il percorso sul tipo di difficoltà e le possibili potenzialità del soggetto. Incontri individuali o in piccolo gruppo.

Gli obiettivi psicomotori sono:

  • Vivere il piacere dell’azione o della non azione mediante il proprio corpo
  • Sperimentazione ed esplorare attraverso materiali e l’acqua
  • Favorire inizialmente l’individuale attività motoria e successivamente l’attività più strutturata
  • Favorire la relazione attraverso l’acqua e il corpo
  • Rispetto e interiorizzazione di regole, tempi e spazi
  • Stimolare le capacità comunicative
  • Conoscenza dell’ambiente acqua, come un ambiente da scoprire che stimola piacere e relazione
  • Introduzione dei principali elementi dell’ambientamento acquatico e dei primi elementi tecnici del nuoto
  • Favorire autonomie di base

Laboratorio di gioco psico-corporeo ed espressivo per genitori e bimbi dai 3 ai 8 anni, con TUTTO il nucleo familiare. GIOCANDO ALLE EMOZIONI PER RICONOSCERLE E GESTIRLE CON SERENITÀ’

I laboratori affronteranno in modo giocoso e creativo, il tema delle emozioni, attraverso giochi motori, storie, musiche e il contatto psico-corporeo. Accompagnare grandi e piccini a prendere contatto con il corpo, casa di tutte le emozioni ed il primo mezzo con cui le esprimiamo.

L’OBIETTIVO sarà quello di sviluppare e stimolare la capacità di riconoscere i propri bisogni e quelli dei figli. Imparando ad accompagnare le emozioni dei bimbi senza reprimerli o farsene travolgere, sintonizzandosi con il proprio e il loro mondo emotivo, attivando e allenando comportamenti empatici.

Sarà un momento per conoscere e capire che, tra le paure e le emozioni dei bambini e quelle degli adulti, esiste un rapporto stretto: nelle emozioni dei figli possiamo riscoprire le nostre senza che vadano ad interferire nel processo di crescite dei figli.

Per i bimbi sarà un modo per capire che anche il mondo degli adulti è pieno di emozioni.

Un percorso di crescita psico-fisica ed emotiva che attraverso un approccio ludico, permette ai bambini di sperimentare le proprie capacità e incrementare una migliore conoscenza di sé

Balyayoga vuol essere un nuovo modo di fare yoga attraverso un percorso e un metodo di insegnamento specifico, che si propone di accompagnare i bambini nella loro crescita funzionale.

Pone attenzione all'ascolto e al tempo del movimento nella percezione delle sensazioni che lo accompagnano. E' un percorso ludico che porta il bambino all'esplorazione del proprio sé. Risveglia potenzialità fisiche, psichiche e interiori di ciascuno; 

Attraverso la dimensione della gioia e del divertimento facilita l'assimilazione di nuovi concetti; Stimola lo sviluppo della creatività e della libertà di espressione; guida il bambino ad entrare in contatto in modo amorevole con tutte le creature dell'universo; Potenzia il legame indissolubile tra mente e corpo, tra ragione ed emozione; 

Educare non semplicemente istruisce: non punta al risultato bensì al processo conoscitivo e interiore che porta a tale risultato. Stimola la curiosità, l'intuito e l'intelligenza razionale ed emotiva. Accompagna il bambino utilizzando la sua naturale propensione al gioco come leva per favorire l'apprendimento Il bambino e al centro di questo mondo con la propria identità, il proprio modo d'essere e di fare; Acquisisce padronanza e consapevolezza del proprio corpo, delle proprie emozioni e del proprio sé: Sviluppa al pieno le sue potenzialità; Aumenta la sua autostima grazie alla padronanza delle proprie specifiche competenze; 

Si diverte e impara divertendosi; L'educatore accompagna il bambino al percorso di crescita, restando tuttavia un passo indietro permettendo a lui di essere il vero protagonista. 

Si pone come esempio di forza di carattere, altruismo.

I  colloqui individuali e per le famiglie sostengono e accompagnano le persone e la famiglia nello sviluppo autonomo delle proprie acquisizioni anche in presenza di difficoltà  di relazione, prassico-motorie, apprendimento, ritardo del linguaggio, attenzione, autoregolazione emotiva.

Un’attenta osservazione psicomotoria può indicare ai genitori gli elementi necessari per migliorare e comprendere la natura del problema. Non sempre si rivela necessario al bambino l’accompagnamento psicomotorio individuale, ma quando è il caso, vengono condivisi con la famiglia il progetto e gli obiettivi sostenibili. Questa consulenza è uno spazio di comunicazione aperto al dialogo che aiuta i genitori a comprendere le reali necessità del bambino. Si suddivide in tre fasi: incontro tra psicomotricista e genitori, osservazione psicomotoria del bambino, restituzione ai genitori. I colloqui si accordano in base alle esigenze.

La consulenza pedagogica si concentra sulla relazione educativa, sui suoi protagonisti, su ruoli e funzioni che si attivano nel suo svolgersi. Può dunque riguardare persone di ogni età che fanno esperienza di apprendimento in ogni ambito,  amicale, familiare, scolastico e lavorativo.

La pedagogia si occupa di tutto ciò che una persona impara nel corso della sua vita. In particolare si concentra sui modi, i motivi e i significati dell’apprendimento nelle società complesse. Uno dei suoi presupposti è quello che ogni esperienza, di qualsiasi natura essa sia, comporti apprendimento. La particolare relazione umana che nasce in un ambiente di apprendimento viene chiamata “relazione educativa”. Partendo da ciò che in ogni relazione educativa ci è chiaro, la consulenza pedagogica vuole allargare la consapevolezza anche alle parti che rimangono più in ombra, seminascoste non valorizzate a sufficienza. Diversamente da una consulenza psicologica o da una psicoterapia – che vogliono “capire perché” qualcosa succede –, la consulenza pedagogica vuole “capire come” si può andare avanti quando questa cosa è successa. Infatti, non individua i meccanismi profondi e invisibili che causano i cambiamenti per cercare di direzionare verso lo sviluppo della persona, bensì cerca di dare significato a ciò che si vede, di rendere ciò più chiaro ed evidente ai diretti interessati per un generale aumento di consapevolezza.

Una consulenza può accompagnare dentro alle domande che sentite e ad attraversare rischi e possibilità insite nella scelta dell’istruzione familiare. E’ un modo per fare chiarezza attorno ai dubbi di genitori e di figli.

Praticare l’Istruzione familiare è una scelta, permessa dalla nostra Costituzione, che implica una riflessione in cui si connettono molti piani del nostro sentire: sarò in grado di accompagnare il percorso di apprendimento di mio figlio? Sarà come essere a scuola? E il gruppo dei pari? Come posso fare rete? A casa, eviterò il processo di valutazione?

Uno spazio di incontro e di riflessione individuale, in coppia, in piccolo gruppo. La complessità dell’essere genitore, la consapevolezza dell’importanza di questo ruolo, la responsabilità educativa e affettiva della famiglia, non possono sottrarsi a momenti di difficoltà che possono aver bisogno di supporto, per sostenere e rafforzare le competenze genitoriali, intrecciando dialoghi di reciprocità e alleanza, anche per costruire una rete di relazioni e di sostegno.

Tematiche affrontate:

  • La nostra storia personale, i nostri vissuti, le aspettative e l’importanza di questi nelle scelte educative e affettive: dalla coniugalità alla genitorialità;
  • La comunicazione fra i membri di una famiglia: il dialogo, l’ascolto, l’attenzione alle emozioni;
  • Essere genitori, essere famiglia oggi: il padre e la madre nell’educazione dei figli e la famiglia estesa;
  • Ritmi e regole in famiglia;
  • Le diverse età evolutive: aspetti psicologici, educativi ed affettivi;
  • Il bambino cresce: come i suoi bisogni si trasformano nel tempo, come il genitore può cambiare;
  • Anche il corpo parla: la comunicazione non verbale;
  • La fiducia in se stessi e l’autostima: il ruolo del genitore;
  • L’adolescenza: nuovi ruoli in famiglia, nuovi modelli di comunicazione;
  • La violenza, il bullismo…: conoscere queste realtà per attraversare;
  • La famiglia di fronte alle scelte educative e ai valori;
  • Il tempo libero con i nostri figli: giochi, attività, esperienze, il tempo passato insieme
  • I bambini e la televisione: le risorse, i limiti, i rischi;
  • Raccontarsi… storie di affido, di adozione, di esperienze familiari particolari;
  • Società multietnica: il confronto con la diversità e l’educazione all’accoglienza;
  • Valorizzazione e recupero della propria storia, delle proprie origini;
  • La scuola nei vari tempi evolutivi del bambino;
  • I disagi e le difficoltà scolastiche del bambino: come individuare, come affrontare (le difficoltà di apprendimento, i disturbi dell’attenzione, l’iperattività…);
  • L’emergenza educativa nel rapporto famiglia e scuola;
  • Sofferenza, cambiamenti, malattia: i nostri figli di fronte a frustrazioni e traumi;
  • I segnali di disagio e il saper chiedere aiuto di fronte alle difficoltà

I  colloqui individuali e per le famiglie sostengono e accompagnano le persone e la famiglia nello sviluppo autonomo delle proprie acquisizioni anche in presenza di difficoltà  di relazione, prassico-motorie, apprendimento, ritardo del linguaggio, attenzione, autoregolazione emotiva.

Un’attenta osservazione psicomotoria può indicare ai genitori gli elementi necessari per migliorare e comprendere la natura del problema. Non sempre si rivela necessario al bambino l’accompagnamento psicomotorio individuale, ma quando è il caso, vengono condivisi con la famiglia il progetto e gli obiettivi sostenibili. Questa consulenza è uno spazio di comunicazione aperto al dialogo che aiuta i genitori a comprendere le reali necessità del bambino. Si suddivide in tre fasi: incontro tra psicomotricista e genitori, osservazione psicomotoria del bambino, restituzione ai genitori. I colloqui si accordano in base alle esigenze.

La consulenza pedagogica si concentra sulla relazione educativa, sui suoi protagonisti, su ruoli e funzioni che si attivano nel suo svolgersi. Può dunque riguardare persone di ogni età che fanno esperienza di apprendimento in ogni ambito,  amicale, familiare, scolastico e lavorativo.

La pedagogia si occupa di tutto ciò che una persona impara nel corso della sua vita. In particolare si concentra sui modi, i motivi e i significati dell’apprendimento nelle società complesse. Uno dei suoi presupposti è quello che ogni esperienza, di qualsiasi natura essa sia, comporti apprendimento. La particolare relazione umana che nasce in un ambiente di apprendimento viene chiamata “relazione educativa”. Partendo da ciò che in ogni relazione educativa ci è chiaro, la consulenza pedagogica vuole allargare la consapevolezza anche alle parti che rimangono più in ombra, seminascoste non valorizzate a sufficienza. Diversamente da una consulenza psicologica o da una psicoterapia – che vogliono “capire perché” qualcosa succede –, la consulenza pedagogica vuole “capire come” si può andare avanti quando questa cosa è successa. Infatti, non individua i meccanismi profondi e invisibili che causano i cambiamenti per cercare di direzionare verso lo sviluppo della persona, bensì cerca di dare significato a ciò che si vede, di rendere ciò più chiaro ed evidente ai diretti interessati per un generale aumento di consapevolezza.

Una consulenza può accompagnare dentro alle domande che sentite e ad attraversare rischi e possibilità insite nella scelta dell’istruzione familiare. E’ un modo per fare chiarezza attorno ai dubbi di genitori e di figli.

Praticare l’Istruzione familiare è una scelta, permessa dalla nostra Costituzione, che implica una riflessione in cui si connettono molti piani del nostro sentire: sarò in grado di accompagnare il percorso di apprendimento di mio figlio? Sarà come essere a scuola? E il gruppo dei pari? Come posso fare rete? A casa, eviterò il processo di valutazione?

Uno spazio di incontro e di riflessione individuale, in coppia, in piccolo gruppo. La complessità dell’essere genitore, la consapevolezza dell’importanza di questo ruolo, la responsabilità educativa e affettiva della famiglia, non possono sottrarsi a momenti di difficoltà che possono aver bisogno di supporto, per sostenere e rafforzare le competenze genitoriali, intrecciando dialoghi di reciprocità e alleanza, anche per costruire una rete di relazioni e di sostegno.

Tematiche affrontate:

  • La nostra storia personale, i nostri vissuti, le aspettative e l’importanza di questi nelle scelte educative e affettive: dalla coniugalità alla genitorialità;
  • La comunicazione fra i membri di una famiglia: il dialogo, l’ascolto, l’attenzione alle emozioni;
  • Essere genitori, essere famiglia oggi: il padre e la madre nell’educazione dei figli e la famiglia estesa;
  • Ritmi e regole in famiglia;
  • Le diverse età evolutive: aspetti psicologici, educativi ed affettivi;
  • Il bambino cresce: come i suoi bisogni si trasformano nel tempo, come il genitore può cambiare;
  • Anche il corpo parla: la comunicazione non verbale;
  • La fiducia in se stessi e l’autostima: il ruolo del genitore;
  • L’adolescenza: nuovi ruoli in famiglia, nuovi modelli di comunicazione;
  • La violenza, il bullismo…: conoscere queste realtà per attraversare;
  • La famiglia di fronte alle scelte educative e ai valori;
  • Il tempo libero con i nostri figli: giochi, attività, esperienze, il tempo passato insieme
  • I bambini e la televisione: le risorse, i limiti, i rischi;
  • Raccontarsi… storie di affido, di adozione, di esperienze familiari particolari;
  • Società multietnica: il confronto con la diversità e l’educazione all’accoglienza;
  • Valorizzazione e recupero della propria storia, delle proprie origini;
  • La scuola nei vari tempi evolutivi del bambino;
  • I disagi e le difficoltà scolastiche del bambino: come individuare, come affrontare (le difficoltà di apprendimento, i disturbi dell’attenzione, l’iperattività…);
  • L’emergenza educativa nel rapporto famiglia e scuola;
  • Sofferenza, cambiamenti, malattia: i nostri figli di fronte a frustrazioni e traumi;
  • I segnali di disagio e il saper chiedere aiuto di fronte alle difficoltà

Per professionisti,  che  si  incontrano  per potenziare i processi cambiamento,  per  co-costruire relazioni collaborative  in  storie  condivise,  con  creatività, riservatezza  e delicatezza.
L'Altravisione risulta  utile  per  la persona  e/o  il  gruppo  di  lavoro poiché  favorisce  la  creatività  e  aumenta  la  capacità  di  risoluzione  di  problemi.  Il lavoro  di altravisione  è  utile  perché  permette  di introdurre  differenti punti  di  vista, che  arricchiscono  il  gruppo  di  lavoro  e  favoriscono  il  processo  di  sviluppo  della creatività.  Creatività  favorita  anche  dalla  relazione  tra  altrovisore  e  operatori, "complementare  per  aree". 

E’ necessario un profondo ripensamento sia degli spazi scolastici ed urbani che delle professionalità educative per restituire ai bambini il loro diritto fondamentale al gioco all’aperto, non considerandoli solo “oggetti di tutela” ma soggetti protagonisti in grado di affinare le loro competenze motorie e cognitive interagendo con l’ambiente e liberando la loro creatività. (Rif. Roberto Farné)

Un Progetto pedagogico e psicomotorio  accompagnato da uno studio e una osservazione necessaria per individuare le reali esigenze dei bambini e delle bambine all’interno e all’esterno degli spazi scolastici. Ripensare gli spazi, significa ripensare le relazioni che si svolgono all’interno degli stessi, riportando il bambino al centro e ragionando per centri di interesse.

La nostra equipe mette a disposizione la propria esperienza nel gestire e organizzare la programmazione specifica, per una trasformazione tra dentro&fuori la scuola. 

Affinché il voler portare le pratiche educative Fuori dalla scuola non sia un semplice trasloco ma una generativa azione di trasformazione delle pratiche.

Per professionisti,  che  si  incontrano  per potenziare i processi cambiamento,  per  co-costruire relazioni collaborative  in  storie  condivise,  con  creatività, riservatezza  e delicatezza.
L'Altravisione risulta  utile  per  la persona  e/o  il  gruppo  di  lavoro poiché  favorisce  la  creatività  e  aumenta  la  capacità  di  risoluzione  di  problemi.  Il lavoro  di altravisione  è  utile  perché  permette  di introdurre  differenti punti  di  vista, che  arricchiscono  il  gruppo  di  lavoro  e  favoriscono  il  processo  di  sviluppo  della creatività.  Creatività  favorita  anche  dalla  relazione  tra  altrovisore  e  operatori, "complementare  per  aree". 

E’ necessario un profondo ripensamento sia degli spazi scolastici ed urbani che delle professionalità educative per restituire ai bambini il loro diritto fondamentale al gioco all’aperto, non considerandoli solo “oggetti di tutela” ma soggetti protagonisti in grado di affinare le loro competenze motorie e cognitive interagendo con l’ambiente e liberando la loro creatività. (Rif. Roberto Farné)

Un Progetto pedagogico e psicomotorio  accompagnato da uno studio e una osservazione necessaria per individuare le reali esigenze dei bambini e delle bambine all’interno e all’esterno degli spazi scolastici. Ripensare gli spazi, significa ripensare le relazioni che si svolgono all’interno degli stessi, riportando il bambino al centro e ragionando per centri di interesse.

La nostra equipe mette a disposizione la propria esperienza nel gestire e organizzare la programmazione specifica, per una trasformazione tra dentro&fuori la scuola. 

Affinché il voler portare le pratiche educative Fuori dalla scuola non sia un semplice trasloco ma una generativa azione di trasformazione delle pratiche.

Hanno trascorso nove mesi galleggiando dolcemente e per istinto continuano a nuotare.

DOVE
In un ambiente sereno, gioioso, colorato, caldo lo scopo di acquaticità per neonati è quello di regalare il piacere dello stare ancora in acqua, di muoversi con naturalezza in un ambiente protetto, educare il “piacere del corpo” attraverso la scoperta di sé. L’ambiente acquatico rappresenta una miniera di stimoli e di percezioni. Fino al primo anno di vita  i bambini hanno istintivamente un buon rapporto con l’acqua.(hanno vissuto nove mesi nel liquido amniotico) e provano una naturale attrazione verso essa, verso un ambiente che consente loro di muoversi  con maggior libertà. 

COS'E'
L’acquaticità neonatale è anche un’esperienza di gioco con il genitore in un ambiente nuovo e stimolante. La mamma che si immerge e incoraggia il proprio piccolo, lo aiuta ad acquisire sicurezza nelle sue capacità. Nello specifico si favoriranno gli scambi tra madre  e figlio per  migliorare la coordinazione oculo manuale,lo stimolo visivo che avvia il gioco delle reazioni toniche necessarie all’orientamento della testa nel seguire visivamente un oggetto... (Inoltre disporre le mani ad una certa distanza dal bambino, agitando le dita provoca il riflesso di prensione; il porre alla vista del  bambino oggetti diversi in posizioni varie ne avvia la capacità di prensione; il facilitare la manipolazione di oggetti vari posti in prossimità del bambino permette di affinare la coordinazione manuale (afferrare, tirare, spingere, aprire, chiudere)

L’acquaticità neonatale sostiene e favorisce nel bambino un armonico sviluppo psicomotorio, l’orientamento e la capacità di discriminazione spazio-temporale. 

A CHI è RIVOLTO: genitori e neonati 0-12, 12-24 mesi, 24-36 mesi.

Il risultato atteso è raggiungere in tempi brevi una completa autonomia acquatica (anche in acqua profonda dove il bambino non tocca) , ad affinare schemi motori specifici del nuoto (quali i galleggiamenti proni e supini, il dorso e lo stile), a migliorare tutti gli schemi motori di base e soprattutto a rinforzare le capacità coordinative,  la forza, e la resistenza con il massimo del divertimento. 

Hanno trascorso nove mesi galleggiando dolcemente e per istinto continuano a nuotare.

DOVE
In un ambiente sereno, gioioso, colorato, caldo lo scopo di acquaticità per neonati è quello di regalare il piacere dello stare ancora in acqua, di muoversi con naturalezza in un ambiente protetto, educare il “piacere del corpo” attraverso la scoperta di sé. L’ambiente acquatico rappresenta una miniera di stimoli e di percezioni. Fino al primo anno di vita  i bambini hanno istintivamente un buon rapporto con l’acqua.(hanno vissuto nove mesi nel liquido amniotico) e provano una naturale attrazione verso essa, verso un ambiente che consente loro di muoversi  con maggior libertà. 

COS'E'
L’acquaticità neonatale è anche un’esperienza di gioco con il genitore in un ambiente nuovo e stimolante. La mamma che si immerge e incoraggia il proprio piccolo, lo aiuta ad acquisire sicurezza nelle sue capacità. Nello specifico si favoriranno gli scambi tra madre  e figlio per  migliorare la coordinazione oculo manuale,lo stimolo visivo che avvia il gioco delle reazioni toniche necessarie all’orientamento della testa nel seguire visivamente un oggetto... (Inoltre disporre le mani ad una certa distanza dal bambino, agitando le dita provoca il riflesso di prensione; il porre alla vista del  bambino oggetti diversi in posizioni varie ne avvia la capacità di prensione; il facilitare la manipolazione di oggetti vari posti in prossimità del bambino permette di affinare la coordinazione manuale (afferrare, tirare, spingere, aprire, chiudere)

L’acquaticità neonatale sostiene e favorisce nel bambino un armonico sviluppo psicomotorio, l’orientamento e la capacità di discriminazione spazio-temporale. 

A CHI è RIVOLTO: genitori e neonati 0-12, 12-24 mesi, 24-36 mesi.

Il risultato atteso è raggiungere in tempi brevi una completa autonomia acquatica (anche in acqua profonda dove il bambino non tocca) , ad affinare schemi motori specifici del nuoto (quali i galleggiamenti proni e supini, il dorso e lo stile), a migliorare tutti gli schemi motori di base e soprattutto a rinforzare le capacità coordinative,  la forza, e la resistenza con il massimo del divertimento.